Ritengo che ogni cosa sia un danno di fronte
all’eccellenza della conoscenza di Gesù Cristo,
mio Signore, per il quale ho rinunciato a tutto.
(Filippesi 3:8)
L’apostolo Paolo non sta parlando solamente delle cose brutte o indegne di questa vita, come i vizi, i peccati e le ambizioni malsane. Egli giunge a una conclusione ancora più importante: si rende conto che anche le cose nobili, lecite, buone, come la sua cultura di dottore della Legge, la sua dinastia invidiabile, il suo zelo religioso di cui poteva vantarsi e in cui poteva confidare non fossero nulla di fronte a Gesù Cristo, il Signore della gloria. Così non nasconde il suo pensiero e giunge addirittura a definire tutto “come tanta spazzatura”. Forse perché è un eccentrico che disprezza le cose belle della vita? No, affatto! Egli è un peccatore redento che apprezza il proprio Redentore, stimandolo al di sopra di tutto.
Conoscere Cristo mette in ombra tutto il resto e ci fa comprendere il vero, profondo valore delle cose e che, all’infuori di Lui, non possono darci giovamento. E tu hai sperimentato il valore di Dio? Provalo e tutto il resto non varrà più nulla al confronto.