Meditazione: Trovare l’esatta volontà.

Meditazione: Trovare l’esatta volontà.

Trovare l’esatta volontà

L’alternativa non provveduta da Dio

Nessuna madre in questi giorni di prosperità e benessere farebbe trovare ai suoi familiari, a colazione, solo una scatola di cereali. Oltre al fatto che le persone hanno gusti capricciosi, lei sa quanti trucchi ha la pubblicità per catturare la curiosità giovanile e il gusto dei familiari. Per soddisfare il suo gregge in questi giorni, una madre deve riempire la tavola con tutta una gamma di noci, uva passa, zucchero, ecc. Una volta accogliente è subito seguita dalla caffetteria. Siamo diventati tutti specialisti e vogliamo avere ampia scelta.
Non possiamo, comunque, dare tutta la colpa al nostro gusto per aver sviluppato un’insistenza a fare le cose a modo nostro. Nel bene e nel male “abbiamo lasciato ognuno a fare le cose a modo suo”. Siamo creature insistenti, e i migliori tra noi possono essere sorprendentemente testardi quando Dio permette delle circostanze che ci mettono all’angolo.

Satana ben immaginò che anche una brava persona, quando da una situazione confortevole passa a una più difficile, è portata al malumore, tentata a uscire dalla via di Dio per percorrere la propria. Il malumore, o il broncio, si sa, è la tecnica collaudata che usano i bambini perché la mamma non sia troppo esigente. Ci aspettiamo che il broncio funzioni anche con Dio. In un certo senso no.
E’ comunque possibile persuadere Dio fino a farLo acconsentire a un nostro suggerimento, da noi scelto, alternativo rispetto alla Sua volontà, ma ciò non significa che Egli abbia cambiato i suoi scopi. Il Signore può modificare la Sua parola a causa della nostra insistenza, ma non modificherà la Sua volontà verso di noi.

Balaam è un caso che si adatta al nostro soggetto. L’iniziale proibizione di Dio al suo andare con i messaggeri di Balak fu modificata per l’insistenza di Balaam. Il Signore lo liberò dalle Sue restrizioni ma non per offrirgli una via alternativa.
Balaam si discostò progressivamente alla dichiarata volontà di Dio. Affinché ciò diventi personale e applicabile a noi dobbiamo partire con questo: La volontà dichiarata di Dio. Forse può apparire un sentiero troppo angusto, ma dobbiamo partire per forza dalla Sua volontà dichiarata. Dio ha una volontà esatta per i Suoi figli. La Bibbia parla della volontà di Dio come “buona, accettevole e perfetta” (Rom. 12:2).

In nessun punto la volontà di Dio è descritta come comprensibile dalla natura umana, Dio affida la Sua verità al cuore che si affida a Lui, al cuore dove Dio regna.
Per le persone che “vogliono fare la Sua volontà” Dio è reale, personale, vivente e controlla creativamente le circostanze. Il Signore inizia deliberatamente a fare qualcosa negli affari di queste persone in modo che le evidenze delle circostanze esteriori, la voce interiore dello Spirito, e il chiaro insegnamento della Parola si armonizzano assicurando lui o lei di quale sia la specifica volontà di Dio. “Dio disse a Balaam: ‘Non andrai con loro’” (Num. 22:12). La volontà di Dio è chiara e inequivocabile.
Osserviamo ora quest’uomo che si trova di fronte a una direttiva di Dio pronunciata in modo chiaro. Subito la mente di Balaam corre alla “ricompensa per l’indovino” (Num. 22:7). Improvvisamente sboccia il desiderio. Balaam cerca il suo guadagno, la convenienza sollecita il disaccordo con Dio.
La “ricompensa per l’indovino” dei giorni moderni non usa nomi grotteschi, ma non per questo la sua seduzione è meno efficace. Qualsiasi fascino s’insinua nel raggio dell’attenzione, che lo cattura e lo tiene, diventa “tassa per divinazione”. Quando questo avviene, la volontà di Dio non è più benvenuta a causa delle sue limitazioni. Quanto sembra dura nella sua rigidità! Non offre scelte, né alternative. “Andate per tutto il mondo e fate discepoli” è tanto chiaro quanto il “non andare”, rivolto a Balaam.
L’atteggiamento di Balaam verso la volontà di Dio è di ritardare. Il ritardare nasconde la ribellione del cuore a coloro che ci circondano, occultandola con un alone di spiritualità: voglio essere assolutamente certo che è la volontà del Signore, prima di agire. Si spera interiormente che il ritardo riveli una via alternativa a quella di Dio, che qualcosa succeda in modo da alleggerire il peso del comando ricevuto, da una coscienza nella quale Dio sta disturbando la pace.

Il ritardare, comunque, è disubbidienza, perché? Perché significa che la richiesta di Dio è stata ora rigettata. L’ubbidienza promessa per domani non può essere messa in conto per oggi.
Il risultato del disaccordo con Dio è la cecità. In Balaam vediamo un uomo così cieco da non poter vedere quello che vede chiaramente un’asina. Che mente a senso unico! L’evidenza delle circostanze grida: “Fermati!”. Lui però prosegue, non può sbagliare: Dio gli ha detto che può andare.
Il problema è che Balaam ha ignorato le condizioni di Dio: “Se degli uomini sono venuti a chiamarti…” (Num. 22:20). Non è scritto che siano andati da lui, ma che egli partì di testa sua. In questo stato d’infelicità reagisce verso gli altri nervosamente, la sua espressione è ora quella di una persona centrata sull’io in maniera cristallizzata. La povera asina ne fa le spese. I genitori, pastori, amici, tutti diventano gli asini vittime dei moderni Balaam che combattono i metodi divini dirigendosi cecamente verso la spada snudata di Dio.
Attenti a insistere con Dio. Lui può modificare la Sua parola per permetterti di camminare per la tua via, ma non sostituisce la “buona, accettevole e perfetta volontà”.

R. Arthur Mathews

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